Fuorilegge 6 farmaci su 10

Ben sei volte su 10 il farmaco acquistato online non è originale, l’informazione relativa non è corretta o, soprattutto, packaging e ‘bugiardino’ sono ingannevoli. Lo rivela un’indagine condotta dall’European Alliance for Access to Safe Medicines (Eaasm) su un campione di oltre 100 siti per la vendita di prodotti farmaceutici online. Il 62% delle medicine acquistate presso farmacie virtuali è contraffatto o inadatto, dal momento che contengono solo in minima parte i principi attivi dichiarati in confezione.

“Il dato ancora più inquietante, per contro, è un altro – rileva l’Eaasm – ben il 95,6% delle farmacie che operano on line lo fa senza la necessaria autorizzazione. Inoltre, il 94% dei siti che gestiscono questa tipologia di attività non ha al suo interno personale adeguatamente preparato”. Insomma, in farmacia manca il farmacista. In sostanza, le farmacie virtuali operano al di fuori delle necessarie prescrizioni di legge previste a tutela del pubblico. Il 90% delle strutture analizzate, inoltre, vende e consegna direttamente a domicilio prodotti per i quali non è stata presentata la necessaria ricetta medica. Infine, nel 30% dei casi, il prodotto non viene recapitato all’indirizzo dell’acquirente, o arriva un prodotto diverso da quello comperato. L’indagine, giunta alla sua terza edizione, evidenzia quindi che tre volte su cinque l’acquisto di farmaci on line si rivela un’operazione a rischio, sia economico che, soprattutto, per la salute. Lo studio, inoltre, evidenzia come solo il 38% delle specialità fosse ‘doc’. Nel 16% dei casi i medicinali non erano autorizzati alla vendita nell’Unione europea e nel 33% mancavano le informazioni per il paziente. Secondo i rappresentanti istituzionali dell’Eaasm, questa ricerca conferma l’estrema pericolosità legata all’utilizzo della rete per la vendita dei farmaci.

“L’auspicio è che i grandi motori di ricerca su Internet, da Google a Yahoo fino a Msn, così come i gestori delle più note carte di credito internazionali, collaborino con le autorità competenti per identificare sistemi di controllo e di cancellazione dei siti che operano fuori dal rispetto delle leggi in materia di concorrenza e, soprattutto, di tutela del consumatore”, ha dichiarato Jim Thomson.