Fumo, alcol e grigliate: è allarme tumori allo stomaco

Le “trasgressioni” del fine settimana, se diventano consuetudine, aumentano esponenzialmente il rischio di tumore allo stomaco, uno fra i più sensibili a stili di vita sbagliati. L’eccesso di alcol, il fumo e soprattutto un’alimentazione scorretta sono i principali imputati. Sotto accusa un forte consumo di carni rosse, specie se cotte alla brace, cibi affumicati, salati e/o conservati, poca frutta e verdura. “Gli italiani non conoscono questa neoplasia, nonostante sia il quarto big killer e colpisca più di 12.500 persone l’anno con 7.500 decessi – ha affermato Carmelo Iacono, presidente AIOM, durante la conferenza stampa di apertura del Congresso Nazionale della Società scientifica –. Per questo abbiamo deciso di realizzare un progetto specifico su questa malattia e la prima guida a ‘marchio’ AIOM su come prevenirla e affrontarla. Da oggi in tutte le librerie (Giunti editore), è un vero e proprio vademecum strutturato a domanda e risposta con consigli, ricette, approfondimenti, un elenco delle strutture di riferimento, regione per regione e le ultime novità nelle terapie. AIOM è molto impegnata in progetti di informazione e sensibilizzazione per la popolazione, con riguardo soprattutto a patologie di cui si sa poco e su cui non esistono strumenti di screening. “La gastroscopia può essere efficace per una diagnosi precoce ma non può essere effettuata di routine . Esistono però alcune condizioni che possono giustificare esami più specifici. Fra queste, oltre agli stili di vita errati, la familiarità, l’infezione da Helicobacter Pylori, gastrite cronica, ulcere, polipi. Scoprire il tumore ai primi stadi può fare la differenza: oggi infatti la sopravvivenza dopo 5 anni è solo del 30% perché la neoplasia viene scoperta in genere in stadi molto avanzati.