Mission

L’Associazione Oncologica Bergamasca è una Onlus (ora O.D.V) costituita nel 1999 su iniziativa di un gruppo di medici oncologi dell’Ospedale di Bergamo.
E’ una realtà locale, gestita interamente da persone che operano a titolo di volontariato. Opera per dare risposte concrete ai bisogni e per facilitare il percorso di cura e la qualità della vita dei malati oncologici e delle loro famiglie.
La sua mission è quella di “assistere l’ammalato oncologico in modo globale ponendolo al centro di un sistema di cura e di attenzioni”
In stretta collaborazione con i Reparti di Oncologia e Radioterapia ed in sinergia con il neo costituito Cancer Center dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, sostiene e sviluppa progetti e attività di Ricerca, Ascolto, Assistenza e Comunicazione a beneficio del territorio di tutta la comunità bergamasca.

Valori Guida

Condividiamo e ci impegniamo attivamente per la diffusione della conoscenza, dell’applicazione e del rispetto dei diritti del cittadino e del malato sanciti e promulgati dalla CARTA DEI DIRITTI.

Le Carte dei diritti sono documenti che hanno come obiettivo la proclamazione di “grappoli di diritti” i quali si pongono come esplicitazioni e specificazioni indispensabili per dare concretezza al più generale diritto alla salute.
* Dichiarazione congiunta dei diritti dei malati di cancro
* Carta Europea dei diritti del malato
* Carta dei diritti sul dolore inutile

Dichiarazione congiunta diritti dei malati di cancro

La dichiarazione è stata approvata a Oslo il 29 giugno 2002 nel corso dell’Assemblea dell’ECL (European Cancer Leagues).
Essa ha costituito il tema centrale della Settimana Europea per la Lotta contro il Cancro dell’anno 2002 (7-13 ottobre 2002) promossa dalla Commissione Europea e coordinata dall’ECL – The Association of European Cancer Leagues

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Carta Europea dei diritti del malato

La Carta europea dei diritti del malato è il risultato di un lavoro congiunto tra il Tribunale per i Diritti del Malato  e 15 organizzazioni civiche partner della rete europea di Cittadinanzattiva, Active citizenship network. Elaborata nel 2002, si è basata sia sulla esperienza del Tribunale per i diritti del malato ed in particolare sulle precedenti Carte per i diritti del malato promulgate in Italia, a livello nazionale, regionale e locale, sia sulla Carta Europea dei diritti Fondamentali.

La Carta Europea raggruppa i diritti inalienabili del paziente che ogni paese dell’Unione Europea dovrebbe tutelare e garantire. 14 diritti che si trovano a rischio, tra l’altro, a causa della crisi finanziaria dei sistemi nazionali di welfare: diritto a misure preventive, diritto all’accesso, diritto all’informazione, diritto al consenso, diritto alla libera scelta, diritto alla privacy e alla confidenzialità, diritto al rispetto del tempo dei pazienti, diritto al rispetto di standard di qualità, diritto alla sicurezza, diritto all’innovazione, diritto a evitare sofferenze e dolore non necessari, diritto ad un trattamento personalizzato, diritto al reclamo, diritto al risarcimento. Tutti questi diritti, in base alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, sono fondamentali nei confronti dei cittadini europei e dei servizi sanitari.

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Carta dei diritti sul dolore inutile

La Carta dei diritti sul dolore inutile è stata promossa da Cittadinanzattiva nel 2005. Ha l’obiettivo di dichiarare e tutelare un gruppo di 8 diritti fondamentali per il cittadino affetto da dolore e che ancora troppo spesso vengono violati tra cui quello ad ottenere cure che pongano attenzione alla sofferenza che si prova in ogni momento della malattia – con particolare riguardo per anziani e bambini; quello generato dall’esecuzione di esami invasivi, quello a non vedere sminuito il dolore che viene riferito, affinché venga preso in considerazione e trattato adeguatamente, sempre e ovunque (reparti di ospedali, pronto soccorso, domicilio del paziente).

La carta dei diritti sul dolore inutile è stata redatta all’indomani della Campagna di informazione “Aboliamo i dolori forzati”, e si è giovata della collaborazione di diverse Associazioni di volontariato.

Tale impegno ha favorito la diffusione di una cultura contro il dolore inutile, che ha portato alla Legge 38/2010 ed al riconoscimento del diritto di accedere alle cure palliative ed alla terapia del dolore.

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