Boom di esami radiologici, vanno ridotti

Tomografie, fluoroscopie, medicina nucleare, mammografie. E’ boom di esami radiologici in tutto il mondo occidentale, Stati Uniti in testa, e aumentano i rischi per la salute derivanti dall’eccessiva esposizione alle radiazioni ionizzanti. E’ l’allarme della Fda, che ha elaborato un documento per indurre i sistemi sanitari e i pazienti stessi a collaborare per ridurre gli esami non necessari e abbassare il rischio di cancro. “Tutti i pazienti – scrive l’Fda – dovrebbero sottoposti a un numero giusto di esami radiologici, con una durata corretta e la corretta dose di radiazioni”. Per questo l’agenzia Usa ha varato un piano per promuovere l’uso sicuro dei dispositivi di immagini mediche e il consenso informato alle decisioni cliniche, e aumentare la consapevolezza del paziente. Le radiazioni ionizzanti, infatti, hanno un’energia sufficiente a causare danni al DNA. I diversi esami utilizzano differenti quantità di radiazioni: le radiografie del torace e la mammografia comportano dosi relativamente basse. Mentre tomografia, fluoroscopia e medicina nucleare sono più a rischio, impiegando più radiazioni. Una tomografia alla testa, ad esempio, costituisce un “bombardamento” di radiazioni pari a circa 100 radiografie al torace. I dati di un rapporto del marzo 2009 del Consiglio Nazionale Usa sulla protezione dalle radiazioni sono allarmanti: negli ultimi due decenni l’esposizione alle radiazioni ionizzanti della popolazione americana è quasi raddoppiata. Nel 2006 negli States si sono effettuate qualcosa come 67 milioni di tomografie e 18 milioni di fluoroscopie. Un boom che ha causato, secondo gli esperti, almeno 29.000 tumori in più rispetto alla media. Senza contare i danni a breve termine, come ad esempio le ustioni e la perdita di capelli, o il rischio di sviluppare cataratte.